Cibo scaduto? Forse no! La lista degli alimenti che possono essere consumati anche dopo la data di scadenza!

Ecco allora una guida ragionata: scopri cosa puoi ancora mangiare, per quanto tempo, e come valutare se è il caso di fidarti… o no.

Prodotti secchi da dispensa: campioni di resistenza
Gli alimenti secchi e ben confezionati hanno spesso una durata reale molto più lunga di quella riportata sulla confezione.

Pasta secca: può durare fino a 2 anni oltre la data, se tenuta lontana da umidità.

Riso bianco: anche 2 anni. Quello integrale invece meglio consumarlo entro 1 anno.

Legumi secchi come lenticchie e ceci restano sicuri per almeno 2 anni.

Farina (soprattutto quella integrale) può essere consumata entro 6 mesi dalla data se non ha preso umidità o sviluppato odore strano.

Biscotti, cracker, cereali da colazione: vanno bene anche fino a 4-6 mesi dopo la scadenza. Potrebbero solo perdere croccantezza.

Zucchero e sale: non scadono mai, se asciutti e ben chiusi.

Tè, tisane e caffè sottovuoto: mantengono la loro fragranza per 1 anno dopo la data, anche se l’aroma può affievolirsi.

Cioccolato: buono fino a 1 anno oltre la data. La patina bianca che talvolta compare è solo il burro di cacao affiorato, non è pericolosa.

Cibi in scatola e conservati: durata da record
Conservati bene e con la confezione integra, questi prodotti sono stabili per mesi, se non anni.

Tonno e legumi in scatola, ma anche passata di pomodoro e pelati: possono durare 1-2 anni, persino 5 anni per il tonno.

Verdure sott’olio o sott’aceto chiuse: sicure fino a 2 anni.

Marmellate e confetture, chiuse: restano buone almeno per 1 anno dopo.

Omogeneizzati non aperti: consumabili entro 2-3 mesi dalla data.

Latte UHT (non aperto): può essere ancora sicuro fino a 1 mese oltre la scadenza.

Sempre verificare che la confezione non sia gonfia, danneggiata o arrugginita.

Alimenti ricchi di grassi e oli: attenzione a odore e gusto
Questi ingredienti si deteriorano più per irrancidimento che per contaminazione microbica.

Frutta secca: si conserva anche fino a 12 mesi, ma può diventare amara.

Olio d’oliva: buono fino a 6 mesi dopo, se tenuto al buio e ben chiuso.

Burro: se conservato in frigo, può durare 1 mese oltre la data.

Frigorifero: con cautela oltre la data
I prodotti freschi sono più delicati: controlla aspetto, odore, consistenza e non rischiare.

Yogurt: se tenuto sempre in frigo, può essere consumato anche fino a 7 giorni dopo.

Latte fresco: buono per 2-3 giorni se ben conservato.

Uova: durano anche 2-3 settimane dopo la data. Fai il test dell’acqua: se galleggiano, buttale.

Formaggi stagionati come grana o pecorino: possono durare anche 2 mesi in frigo, una volta aperti.

Mozzarella, ricotta e formaggi freschi: vanno consumati al massimo entro 1-2 giorni dalla scadenza.

E poi ci sono i “senza tempo”
Miele: non scade mai. Può cristallizzarsi, ma basta scaldarlo a bagnomaria.

Spezie e erbe essiccate: perdono profumo, ma restano sicure per anni.

Quando buttare senza dubbi
Scadenza cibi

Ci sono prodotti che non vanno mai consumati oltre la data:

Carni e pesci freschi

Piatti pronti refrigerati

Insalate in busta o sushi

Dolci con panna o uova crude

Alimenti con la confezione gonfia, forata o con muffe visibili

Conoscere queste differenze ti aiuta a risparmiare, evitare sprechi e cucinare con intelligenza. Se un prodotto ha superato la data ma ha un buon odore, un bell’aspetto e una confezione integra, probabilmente è ancora buono da mangiare. Fidati del tuo naso, della vista e del buon senso.Cosa significa ‘da consumarsi entro il…’
Indica una scadenza vera e propria, da rispettare con attenzione. Di solito si trova su prodotti freschi e facilmente deperibili, come carne, pesce, formaggi freschi, ecc.
Cosa significa ‘da consumarsi preferibilmente entro…’
È un termine minimo di conservazione. Il prodotto può essere ancora consumato in sicurezza anche dopo quella data, se ha un aspetto normale. Potrebbe solo perdere un po’ di aroma, consistenza o sapore.
Quali alimenti non vanno mai consumati oltre la data di scadenza?
Carni e pesci freschi, piatti pronti refrigerati, insalate in busta o sushi, dolci con panna o uova crude e alimenti con la confezione gonfia, forata o con muffe visibili.

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