Frico friulano

Step 12
Appiattisci l’impasto con una spatola in modo da conferirgli uno spessore uniforme 12, poi cuoci per 10 minuti, smuovendo spesso il tegame per evitare che il composto si attacchi sul fondo.

Step 13
Capovolgi il frico aiutandoti con un piatto, poi mettilo nuovamente in padella per far cuocere anche l’altro lato, proprio come se fosse una frittata 13.

Step 14
Prosegui la cottura per ulteriori 5-6 minuti, così da ottenere una perfetta crosticina dorata da entrambi i lati 14, poi sposta il frico su un piatto da portata.

Step 15
Il frico friulano è pronto: gustalo al momento, caldo, filante e saporito 15.

Varianti
Oltre alla variante morbida, qui preparata, esiste anche una versione friabile o croccante del frico, realizzata con solo formaggio (di solito Montasio) fritto nel burro o nel lardo. Il risultato è una frittellina sottile e facilmente modellabile, ottima come sfizioso snack ma anche per creare “cestini” edibili, usati per contenere funghi spadellati o altri alimenti.

Conservazione
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Origini e storia
Il frico venne citato per la prima volta nel XV secolo con il nome di “caso in patellecte” (termine antico in latino volgare, tradotto letteralmente “formaggio in padella”) da Martino da Como, cuoco del patriarca di Aquileia, nella sua opera De Arte Conquinaria. Fino alla metà dell’Ottocento il piatto era conosciuto come “fricò”, con l’accento sull’ultima vocale: in seguito, l’influenza della lingua italiana, dove le parole tronche sono meno frequenti, determinò un progressivo spostamento dell’accento. La pietanza è diffusa, inoltre, anche in Slovenia e in Carinzia, dove prende viene chiamata “frika”.

 

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