La misteriosa assenza di corpi nel relitto del Titanic

Da allora, però, le squadre della spedizione hanno recuperato centinaia di reperti, offrendoci uno sguardo al passato: mobili, posate ed effetti personali di coloro che non hanno mai lasciato la nave. Tuttavia, le cattive condizioni di alcuni reperti divennero evidenti quando, nel 1987, ebbe inizio la prima grande spedizione per recuperare gli oggetti del Titanic.

Non perdetevi il seguito nella pagina successiva
Dove sono finiti tutti i cadaveri?
Il relitto stesso è stato trovato diviso a metà, con la prua più intatta, a dimostrazione del fatto che l’interno è ancora straordinariamente ben conservato dopo oltre 70 anni trascorsi sott’acqua. Attorno al relitto è stato scoperto un enorme campo di detriti di 8×5 chilometri, con migliaia di oggetti sparsi sul fondale marino.

Ma mancava qualcosa di sorprendente: i corpi delle vittime.

L’assenza di resti umani è un fatto che ha lasciato perplessi sia gli storici che i ricercatori.

Tra le macerie sono stati rinvenuti scarpe, stivali e altri oggetti personali, ma i resti umani di rilievo sono pochissimi. Dei 337 corpi recuperati, 119 furono sepolti in mare, mentre 209 furono riportati ad Halifax.

“Non ho visto resti umani”, ha dichiarato al New York Times nel 2012 James Cameron, regista del Titanic, che ha visitato ed esplorato il relitto 33 volte e afferma di aver trascorso più tempo sulla nave del suo capitano. “Abbiamo visto vestiti. Abbiamo visto paia di scarpe, il che suggerisce fortemente che a un certo punto ci fosse un corpo. Ma non abbiamo mai visto resti umani”.

Che fine hanno fatto i tanti cadaveri?

La verità sembra risiedere nel fatto che il relitto del Titanic giace in profondità nell’oceano, molto più in profondità di quanto la maggior parte delle persone creda. A profondità superiori a 12.000 piedi, la temperatura dell’acqua è appena sopra lo zero e la pressione è enorme.

Nel corso del tempo, queste condizioni hanno fatto sì che i corpi venissero consumati dai batteri e dalla vita marina. Gli unici resti che sembrano essere sopravvissuti sono oggetti come scarpe e stivali, poiché questi materiali non sono commestibili per la vita marina.

Non perdetevi il seguito nella pagina successivaIl ruolo dell’acqua di mare nella scomparsa delle ossa
Ma la mancanza di scheletri non riguarda solo gli animali marini.

Robert Ballard, l’esploratore dei fondali marini che per primo scoprì il relitto del Titanic, spiega che l’acqua marina a queste profondità ha la capacità di sciogliere le ossa. L’acqua è poco satura di carbonato di calcio, un componente importante delle ossa. Mentre i tessuti molli si consumano, le ossa stesse si dissolvono lentamente, senza lasciare traccia.

Ballard notò addirittura un netto contrasto con il Mar Nero, dove non ci sono creature che mangiano i cadaveri e dove le ossa sono conservate in uno stato mummificato perché non c’è vita marina che possa decomporle.

 

vedere il seguito alla pagina successiva

Leave a Comment