Inoltre presta attenzione anche alla cottura di alcuni cibi come hamburger o salsicce. La lavorazione di questo tipo di carne può creare dei microambienti all’interno privi di ossigeno che possono favorire la crescita del botulino, infatti il nome deriva dal termine latino botulus cioè salsiccia, perché la descrizione della malattia fu associata inizialmente al consumo di salsicce preparate in casa e mangiate crude o poco cotte. Il botulino sotto forma di spora sarà pure resistente alle alte temperature, ma la tossina invece si distrugge a temperature di circa 80° quindi, mi raccomando, gli hamburger non si mangiano al sangue ma cotti.
Il botulino rimane vivo alle basse temperature
Inoltre ricordo che con le basse temperature i batteri non muoiono. Semplicemente smettono di proliferare, quindi mettere i cibi nel congelatore impedisce al botulino di produrre la tossina ma rimane vivo.
Comunque per tutti i dettagli ti consiglio di andare a leggere “Le linee guida per la corretta preparazione delle conserve alimentari in ambito domestico” pubblicate dal Ministero della salute con l’Istituto Superiore della Sanità, qua non solo trovi ciò che abbiamo detto finora ma anche tutta una serie di procedure per ridurre ulteriormente il rischio di contaminazione.
Come riconoscere la contaminazione da botulino?
Prima dell’apertura di una conserva è necessario ispezionare molto attentamente il contenitore per prima cosa controllando che non ci siano delle fuoriuscite di liquido e poi osservando i tappi o le capsule metalliche, se appaiono incurvati verso l’alto e premendo con il dito al loro centro si sente “click clack”, i contenitori non sono più sottovuoto, a seguito dello sviluppo di microrganismi e conseguente produzione di gas. Anche se appaiono bollicine di aria che dal fondo salgono verso l’alto significa che si è formato del gas. In questo caso, mi raccomando, non assaggiare il cibo. Ricordiamo che bastano pochi microgrammi di tossina per avere conseguenze molto gravi. Infine, anche se il contenitore risulta ancora sotto vuoto, controllare l’aspetto e il colore del cibo. Se qualcosa non ti torna meglio non consumare.
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