Schiacciata di Pasqua

FARINA 00
400 gr
DI ZUCCHERO
150 gr
olio extravergine di oliva
40 ml
rOSSOLIO
25 ml
maraschino
25 ml
UOVA
2
aroma per dolci alle’arancia
1 filetta
per il terzo impasto
faina 00
400 gr semorato
di zucchero
150 gr
burro fuso
40 gr olio
extraverline di oliva
30 ml
25ml maraschino 25 ml UOVA 2 SEMI DI ANICE qb TI SERVONO INOLTRE LATTE MACCHIATO 2 tazze TUORLO 1
La preparazione :
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La schiacciata di Pasqua è un dolce toscano tipico delle festività pasquali, particolarmente diffuso nell’area di Livorno e di Pisa, dove è conosciuto anche con il nome di “sportina”. Si tratto di un lievitato soffice e molto aromatico, dall’inconfondibile profumo di anice, che vanta diverse varianti a seconda della regione di provenienza e della famiglia che ne custodisce il segreto.

Realizzare la schiacciata non è difficile, ma richiederà un bel po’ di tempo perché, oltre al lievitino, occorrerà preparare 3 impasti e attendere i rispettivi riposi per un totale di circa 16 ore di lievitazione (anche se, a voler entrare nel tecnico, le le tempistiche potrebbero variare leggermente in base alla temperatura della cucina e alla percentuale di umidità).

Per questa ragione il nostro consiglio, prima di iniziare, è quello di “adattare gli impasti” ai propri orari e, soprattutto, di non lesinare con le quantità confezionando almeno tre schiacciate: in questo modo, oltre a gustarle con tutta la famiglia, potrai inserirle in un sacchetto e donarle come segno di buon augurio oppure, se dovessero avanzare, potrai congelarle e tirarle fuori al momento del bisogno.

Per sfornare la schiacciata non ti resterà dunque che lavorare insieme, a più riprese, il pre-impasto con la farina, il burro fuso, lo zucchero, le uova e l’olio d’oliva, e profumare poi il tutto con l’aroma all’arancia, il liquore al rosolio e al maraschino, e una manciata generosa di semi di anice. Il risultato sarà un prodotto da forno alto, morbido e irresistibile, da portare in tavola per la colazione pasquale con salumi, formaggi e uova di cioccolato, o come dessert di fine pasto.

Se desideri, puoi utilizzare al posto del rosolio e del maraschino, un goccino di rum, del liquore all’anice o del marsala oppure puoi aggiungere il succo e la scorza grattugiata dell’arancia in sostituzione dell’aroma. Puoi anche arricchire la schiacciata con uvetta, canditi o gocce di cioccolato, ma noi ti suggeriamo di gustarla in purezza per rimanere fedeli alla tradizione.

Ma perché una brioche alta e ben alveolata si chiama “schiacciata”? In realtà il nome non avrebbe nulla a che vedere con la sua forma ma si riferirebbe al fatto che questa ricetta, nata verso la metà dell’800 dall’ingegno contadino, veniva preparata schiacciando, ovvero, rompendo, un gran numero di uova (frutto delle abbondanti covate primaverili). Schiacciare, in dialetto livornese, si dice stiacciare: spiegato il motivo per cui il dolce è conosciuto anche con il nome di stiacciata.

Scopri come preparare la schiacciata di Pasqua seguendo passo passo procedimento e consigli. Se ti è piaciuta questa ricetta, cimentati con altre variazioni sul tema:

pinza triestina
focaccia veneta
pizza dolce di Pasqua
pasimata della Garfagnana
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