La Tunisia vieta la pesca del polpo per proteggere l’ecosistema marino

Già da qualche mese la Tunisia ha vietato la pesca del polpo per tutelare la specie che è minacciata da sfruttamento eccessivo e cambiamenti climatici. Una scelta coraggiosa per salvare il Mediterraneo.

A cura di Enrico Esente
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Al giorno d’oggi viviamo in un costante clima di crisi ambientale che, seppur in modo meno visibile, ha coinvolto anche i nostri mari. Oggi andremo a trattare una notizia che ti farà riflettere e forse sperare perché, già da qualche mese, la Tunisia ha vietato la pesca del polpo a tempo indeterminato. Lo sappiamo che è una scelta drastica ma, secondo il governo del Paese nordafricano, è stata necessaria per salvare una delle specie più affascinanti e intelligenti del mare. La nostra insaziabile golosità ha portato il polpo a essere a rischio estinzione in molte aree del Mediterraneo.

Se tutto questo non bastasse, dinanzi al declino dei polpi pescati in mare, alcune aziende di diversi paesi hanno proposto l’apertura di allevamenti intensivi. Grecia, Spagna e altre nazioni sul Mediterraneo stanno investendo milioni di euro per sviluppare tecnologie di acquacoltura dedicate ai cefalopodi. Tutto ciò ha sollevato più di un interrogativo per quanto riguarda sostenibilità ed eticità.

Una scomparsa che fin’ora ha fatto “poco” rumore
Per la prima volta la Tunisia ha deciso di vietare completamente la pesca del polpo su tutto il territorio. Stiamo parlando di una misura coraggiosa che va oltre i classici divieti stagionali. Il decreto del ministero dell’Agricoltura e della Pesca è stato pubblicato a fine marzo cogliendo impreparati tutti gli operatori di settore. A Tunisi e dintorni, durante l’arco dell’anno, c’è un tempo preciso per la pesca che solitamente va da novembre al 15 maggio. Con il decreto di marzo, le attività sono state improvvisamente interrotte con più di un mese di anticipo. Tutto ciò dimostra che la situazione stava diventando emergenziale e, per questa motivazione, si è preferito non aspettare ulteriore tempo che

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