Le mille cipolle italiane: le varietà principali e come usarle al meglio in cucina
La cipolla è una pianta bulbosa di origini antichissime, ricca di vitamine e sali minerali, base indiscussa di un’infinità di ricette e grande alleata della nostra salute. Le cipolle, in base alla colorazione si dividono in tre gruppi – bianche, rosse e ramate – ma forse non tutti sanno che in Italia ne esistono davvero tantissime varietà diverse per sapore e utilizzo in cucina. Abbiamo individuato 15 tipologie, con qualche consiglio per gustarle al meglio.
1. Cipolla rossa di Tropea
Forse la più conosciuta, sicuramente una delle più apprezzate: la cipolla di Tropea ha un colore rossastro tendente al viola e uno spiccato sapore dolce dovuto alla massiccia presenza di zuccheri. Coltivata in Calabria nelle zone tra Vibo Valentia e Cosenza, la cipolla di Tropea è considerata una vera e propria eccellenza italiana e si presta bene a essere usata in composte, in preparazioni agrodolci o semplicemente cruda, per arricchire fresche insalate estive.
2. Cipolla bianca di Barletta
Piccole dimensioni e un colore bianco candido che ricorda per alcuni aspetti il porro: è la cipolla bianca di Barletta. Tipica della zona da cui prende il nome, si raccoglie durante i mesi estivi e può essere consumata fresca o sott’aceto. Ottima da consumare cruda in insalata, affettata sottilmente o tagliata a julienne.
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3. Cipolla dorata di Parma
Dorata fuori e di colore bianco all’interno, la cipolla di Parma è forse tra le più comuni e utilizzate: si semina tra dicembre e febbraio e si raccoglie fra luglio e agosto, quando viene assemblata nelle celebri “trecce”. Ha un sapore intenso ed è per ciò indicata per ricette che richiedono lunghe cotture: stufati, arrosti, zuppe. È ideale anche per preparare il soffritto per sughi, risotti e secondi piatti: il suo sapore dolce e delicato non copre gli altri ingredienti, ma li esalta.