Quando il fegato è sovraccarico, ci avverte con alcuni segnali.

Steatosi epatica non alcolica: perché si sviluppa in una persona su due e come possiamo prevenirla?
E se uno dei nostri organi più essenziali ci inviasse un segnale di soccorso… senza dire una parola? Il fegato, quel campione silenzioso, lavora giorno e notte per noi. Ma a volte, un sovraccarico invisibile può gradualmente esaurirlo. Ti senti spesso stanco senza una ragione apparente? E se il tuo fegato cercasse di inviarti un messaggio? Una condizione ancora poco compresa potrebbe esserne la causa…
Il fegato: quell’alleato che dimentichiamo… fino al giorno in cui…

Non ne parliamo molto, ma il fegato è un vero e proprio coltellino svizzero del nostro corpo. Filtra, trasforma, immagazzina, protegge… un vero e proprio multitasker al servizio della nostra salute. Eppure, anche lui ha i suoi limiti. Quando piccole quantità di grasso iniziano ad accumularsi, può diventare problematico. Questo accumulo è chiamato steatosi epatica, o più semplicemente “fegato grasso” (senza il toast, purtroppo).

Esistono due forme principali:

Steatosi epatica non alcolica, legata a uno stile di vita squilibrato (sedentarietà, dieta eccessivamente ricca, sovrappeso).
Steatosi epatica alcolica, che si manifesta in seguito a un consumo regolare e intenso di alcol.
La buona notizia? In entrambi i casi, è possibile intervenire. La cattiva notizia? Più si aspetta, più diventa difficile.

Una condizione discreta, ma non priva di conseguenze

Ciò che rende la steatosi insidiosa è che può rimanere silente a lungo. All’inizio non si presentano sintomi evidenti, solo stanchezza persistente, un leggero fastidio sotto le costole sul lato destro… Niente di cui preoccuparsi, pensiamo. Eppure.

Se non trattata, questa massa grassa in eccesso può evolvere in:

Infiammazione del fegato (steatoepatite),

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